Lui è Kevat, nome che significa primavera in finlandese. La mattina del 21 marzo 2015, primo giorno di primavera, il Parco dell’Abatino ha ricevuto una chiamata dalla guardia forestale per andare a soccorrere un esemplare di lupo in fin di vita. Si trovava sul ciglio di una strada in seguito ad un trauma da investimento.
Poco dopo siamo stati informati che il lupo era stato dichiarato morto da un veterinario ma dopo due ore il nostro staff si è mobilitato per andare a recuperare l’animale, in realtà ancora vivo. Un primo soccorso è stato prestato dal veterinario responsabile del Parco dell’Abatino, dott. Lorenzo De Marco, che lo ha trovato in condizioni disperate: in ipotermia, denutrito e con varie profonde lesioni. Il dott. De Marco lo ha poi trasportato all’Ospedale Veterinario Croce Azzurra di Roma (Croce Azzurra Ospedale Pronto Soccorso Veterinario h24) presso cui lavora.
Le speranze di salvarlo erano flebili ma, passata la fase critica iniziale, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per ernia diaframmatica, operazione che ha superato con successo. Kevat ha ripreso a mangiare e tra pochi giorni sarà pronto per essere trasferito presso il Parco dell’Abatino per un periodo di degenza.
Speriamo possa riprendersi presto i suoi boschi, le sue montagne e la sua primavera!
FAME DA LUPI
28 marzo 2015
Kevat, il lupo della primavera, ha preso a nutrirsi con la proverbiale fame da lupi.
In terapia intensiva presso l’Ospedale veterinario Croce Azzurra di Roma, riacquista forze giorno dopo giorno e mostra di fidarsi solo della persona che lo ha riportato in vita.
Abbandonato morente al lato di una strada dopo essere stato investito, questo giovane esemplare di Canis lupus italicus sa che il veterinario del nostro Parco lo ha aiutato sin da subito e che gli sta prestando cure così simili a quelle con cui una volta veniva accudito dalla mamma.
UN LUPO TRA DI NOI
31 marzo 2015
Oggi abbiamo avuto il piacere di accogliere qui al Parco dell’Abatino Kevat, il lupo la cui vita era appesa a un filo.
Ritrovato quasi privo di sensi e con un temperatura corporea di 32 gradi quando la temperatura normale nei canidi varia tra 38 e 39° gradi C, riportava varie ferite profonde nella zona addominale, era pelle e ossa e non aveva pelo.
Dopo otto giorni di cure presso l’Ospedale Veterinario Croce Azzurra di Roma, dove si è distinto come un paziente collaborativo e mansueto, inizia oggi la sua permanenza qui al Parco, dove deve riacquistare peso e guarire dall’infezione che ha colpito la pelle e ha danneggiato la pelliccia.
Appena posto nel ricovero dove vivrà per il prossimo periodo, Kevat si è subito rifugiato nella parte coperta dove gli abbiamo preparato un morbido giaciglio.
Lo aspetta un’intensa dieta ricostituente che crediamo apprezzerà molto.
Il fine ultimo è di rilasciarlo dove è stato trovato, là nei boschi degli Appennini tra Lazio e Abruzzo.
IL LUPO E LA LOTTA PER LA VITA
4 aprile 2015
L’esemplare di Canis lupus italicus in cura presso il nostro rifugio mostra segni di ripresa sempre più incoraggianti.
Oggi Kevat è stato addormentato per le routinarie procedure di monitoraggio. La sutura cutanea realizzata per l’intervento di riduzione dell’ernia diaframmatica appare in ottimo stato.
Le ferite cutanee sono state medicate e sottoposte ad un secondo intervento di curettage chirurgico.
Kevat mangia e assume la terapia antibiotica necessaria per curare l’infezione dovuta a puntura di zecca.
A dispetto delle credenze che nei secoli hanno consolidato la percezione negativa di questo animale, il lupo è un animale molto elusivo e cerca il più possibile di tenersi a distanza di sicurezza dalla minaccia che per lui gli umani rappresentano.
La gestione di un animale selvatico durante la riabilitazione in un centro di recupero come il nostro richiede molta discrezione.
Bisogna evitare il più possibile di invadere il suo spazio e non si devono produrre rumori molesti. A volte però ci rendiamo conto che anche la sola presenza umana a distanza per noi notevole, è per il lupo eccesiva e per questo provoca disagio e stress.
Kevat si mostra però molto tollerante e quando ci affacciamo brevemente nella sua tana per controllare il suo stato generale, lui rimane immobile quasi come se fingesse di non esistere per non attirare la nostra attenzione.
Non ci stupisce che Jack London abbia dedicato tanti romanzi e racconti ad un animale tanto affascinante.
LUPO IN GUARIGIONE
3 giugno 2015
Molte persone ci chiedono notizie di Kevat, il lupo riportato in vita dall’intervento del nostro veterinario.
Ritrovato al bordo di una strada con profondi squarci lungo un fianco, magrissimo e quasi privo di pelo, non sembrava avere molte possibilità. Ora che le ferite si stanno rimarginando del tutto e lui è ritornato in forze, su consiglio di un veterinario che da anni si occupa di lupi, vogliamo dare tempo al pelo di ricrescere folto e sano.
Ancora qualche settimana e ci saranno tutte le condizioni per rilasciare questo lupo in natura, dove la lotta per la vita richiede molto sforzo e di sicuro una buona riserva di grassi e una pelliccia che lo protegga dal freddo dell’inverno.
Come si può vedere dalle immagini, Kevat ha conservato una forte diffidenza verso gli umani. Quando ci avviciniamo per portargli il pasto si allerta e inizia ad agitarsi mentre quando non c’è nessuno nei paraggi si rifugia nella sua tana.
Anche se è solo per il suo bene, vederlo rinchiuso è una sofferenza per noi.
Il giorno della sua liberazione sarà un giorno di liberazione per tutti.
VERSO LA LIBERTA’
17 luglio 2015
Kevat, l’esemplare di Canis lupus italicus salvato dal nostro veterinario e in cura presso il nostro rifugio da ormai quattro mesi, si è totalmente ripreso.
Un bellissimo pelo estivo è cresciuto grazie ad una buona alimentazione e alle iniziali terapie.
Ora non ci sono più motivi perché rimanga rinchiuso e non ci sono motivi per cui non possa essere rilasciato nei boschi che lo hanno generato.
I lupi non costituiscono alcuna minaccia per le persone poiché la prima cosa che imparano è stare lontano il più possibile dagli esseri umani.
Forza Kevat, manca poco!
THE CALL OF THE WILD
3 agosto 2015
” Andò nel centro della radura e rimase in ascolto: era il richiamo, il richiamo dalle molte note, che risuonava più allettante e imperioso che mai”.
Jack London, Il richiamo della foresta
Kevat, il lupo della primavera, è ritornato nei suoi boschi tra le montagne.
Lunedì 3 agosto 2015 lo abbiamo accompagnato là dove il 21 marzo scorso era stato ritrovato in condizioni disperate.
Dopo cure intensive e una adeguata alimentazione, questo esemplare di Canis lupus italicus si è ripreso completamente e la cattività a cui era costretto non ha minimamente intaccato la sua essenza selvaggia.
Al rilascio erano presenti agenti del Corpo Forestale e il veterinario della ASL, oltre al nostro veterinario e allo staff del Parco dell’Abatino.
Appena uscito dalla gabbia il suo primo pensiero è stato quello di nascondersi ed allontanarsi, sottrarsi alla vista umana e dileguarsi tra gli alberi e l’erba alta che a quella altitudine è ancora rigogliosa.
Seguiranno ulteriori filmati, foto e racconti su questo magico animale che abbiamo avuto la fortuna di conoscere e che l’Italia ha il privilegio di contare tra i propri abitanti.
In bocca al lupo Kevat! Che i tuoi geni di lupo si diffondano.